Con il webinar di maggio abbiamo puntato i riflettori su un tema molto caro alla Marsica e, più in generale, a tutto il suolo abruzzese: l’agricoltura e la sua grande importanza per il comparto economico del nostro territorio. Sullo schermo di Marsica Sharing sono intervenuti due esperti del settore agricolo: Antonio Di Gianfelippo, Tecnico Sperimentatore presso SAGEA Group e Giuseppe Petricca, Tecnico Agronomo. I due ospiti hanno espresso il loro parere sull’attuale situazione del settore orto fruttifero fucense e sulle sue potenzialità. Grazie ad altri partecipanti che sono intervenuti durante l’incontro, come il direttore commerciale di Opoa Marsia, Marco di Cicco e Franco Cherubini dell’azienda agricola Cherubini Farm, sono emersi diversi punti di vista che hanno indirizzato la strada del dibattito verso temi interessanti: l’elevata produttività del territorio fucense, la superiore qualità dei prodotti coltivati, la crescita delle associazioni di coltivatori che stanno aiutando gli imprenditori locali a migliorare la propria immagine sul mercato della grande distribuzione e l’avanzata tecnologizzazione del territorio e delle pratiche agrarie. Il dibattito, infine, si è concluso con alcune proposte di miglioramento riguardanti il settore orto fruttifero abruzzese, supportate dall’entusiasmo e soprattutto dalle idee dei nostri ospiti, giovani marsicani che hanno sposato una causa molto simile a quella di Marsica Sharing: valorizzare un territorio che, anche in questo settore, ha delle potenzialità incredibili.
Quando si parla di fertilità del terreno e conseguente resa delle terre coltivate, l’area fucense riporta numeri superiori al resto delle regioni italiane. Facendo riferimento alla media nazionale, sappiamo che la Marsica è una delle zone più floride per la coltivazione: si stima, infatti, che la produzione per ettaro di terra raggiunga picchi di 600 quintali di prodotto all’anno, in particolare con i tuberi che riescono a sfruttare pienamente i nutrienti del terreno. Nonostante i numeri elevati, le grandi e fertili distese della piana del Fucino, per la maggior parte coltivate da agricoltori-imprenditori locali, garantiscono prodotti con ottime qualità nutritive. Tra questi, il prodotto forse più famoso è la patata, esportata anche fuori nazione e riconosciuta come prodotto agroalimentare tipico del territorio abruzzese, alla quale dal 2016 è stato attribuito il marchio europeo IGP per le sue qualità uniche. Inoltre, sebbene il settore agroalimentare in Abruzzo non goda delle stesse attenzioni e degli stessi finanziamenti che ricevono altri settori, come quello vinicolo, esso risulta il vero traino dell’economia locale. Con un fatturato annuo di circa 650 milioni, il settore dell’ortofrutta si pone al primo posto, surclassando anche quello vinicolo il cui utile si aggira intorno ai 400 milioni annui. Da ricordare che il settore orto fruttifero vende anche buona parte dei propri prodotti “a grezzo”, quindi con prezzi molto bassi che sfiorano i 15 euro a quintale.
Ma chi è realmente a conoscenza dei tesori che crescono nel sottosuolo del nostro territorio?
Alla certificata e inimitabile qualità dei prodotti coltivati, purtroppo, non corrisponde una soddisfacente resa sul mercato nazionale e internazionale, soprattutto quando si parla di Grande Distribuzione Organizzata (GDO). Le aziende locali non riescono a essere abbastanza competitive per poter garantire una sicura commercializzazione dei propri prodotti. Il problema nasce principalmente dalla scelta dei rivenditori di proporre un prodotto di mediocre qualità che frutti, però, un profitto maggiore. Si generano troppo spesso occasioni in cui si preferisce importare prodotti dall’estero, poiché venduti a pochi centesimi in meno, piuttosto che prediligere prodotti locali e qualitativamente superiori. Gli esempi nel settore agroalimentare sono molti ed è facile imbattersi, principalmente nelle catene di supermercati, in merce proveniente da altri paesi (come l’insalata iceberg importata dalla Spagna, anche se prodotta abbondantemente nell’area fucense). Questo accade poiché, la facilità con cui si può accedere ai prodotti da fonti diverse crea una competizione malsana e, a volte, impari. L’Italia, e ovviamente anche il territorio fucense, deve rispettare dei parametri qualitativi molto alti: l’utilizzo di sostanze chimiche e pesticidi è severamente regolamentato, cosa che non accade allo stesso modo in altri paesi europei ed extra-europei. Quindi, nonostante si proponga un prodotto qualitativamente migliore, il mercato cede molto più spazio a prodotti che costano meno e vendono di più. Questo approccio non è logorante soltanto per gli agricoltori che faticano a inserirsi nel mercato della grande distribuzione, ma anche per i consumatori e per l’ambiente. È importante ricordare che le risorse della terra non sono infinite, e tutto ciò che sprechiamo oggi, un giorno potrebbe non tornare indietro. Come riportato dai nostri ospiti, la stanchezza del terreno è già ben visibile nella zona fucense ed è probabile che l’ecosistema del sottosuolo si esaurisca velocemente se sfruttato nel modo sbagliato. Inoltre, è bene ricordare che una sana alimentazione ha un impatto fondamentale sulla salute e sul benessere fisico. Perciò, una risposta efficace alla continua svalutazione dei prodotti locali, con uno sguardo rivolto non solo all’agricoltura, ma anche a molti altri settori, è la scelta quotidiana di ogni consumatore che, avendo il potere di decidere cosa comprare, può, appunto, orientare la propria preferenza verso prodotti a Km0, certificati 100% italiani e la cui etichetta rispetti i principi di trasparenza.
Il webinar sull’agricoltura ha riportato informazioni molto interessanti riguardo un settore davvero poco conosciuto e valorizzato, dandoci la possibilità di essere più consapevoli del tesoro che rappresenta per il nostro territorio. Più volte, durante gli incontri di Marsica Sharing, abbiamo sottolineato quanto potenziale, quanta ricchezza artistica, culturale, quanti punti di forza abbia la Marsica e tutto il territorio abruzzese. Perciò, un grazie davvero sentito va ai nostri ospiti che nell’occuparsi di un contesto così specifico, sono in realtà riusciti a comunicare un messaggio attuabile in ogni ambito: il territorio marsicano è una terra piena di bellezza e potenzialità e se ogni giorno scegliamo tutti di coltivare questa sua ricchezza, esso saprà regalarci frutti meravigliosi. Per poter riuscire a migliorare sono necessari impegno, amore e dedizione e, a volte, anche una buona dose di fatica. Perciò è essenziale una visione collettiva, dove ognuno non guardi solo “al proprio orto”, letteralmente e metaforicamente, ma dove si comprenda che il miglioramento dell’altro può essere anche il proprio, dove insieme si riesce a fare di più che da soli.
Articolo di Cecilia Bernardi